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I piccoli comuni montani, con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e pari a circa il 30% del totale dei comuni italiani, si trovano ad affrontare una molteplicità di crisi interconnesse. Da un lato, quelle strutturali, legate allo spopolamento, all’invecchiamento demografico e alla conseguente riduzione dei servizi di prossimità; dall’altro, quelle globali, come il cambiamento climatico, la crescente vulnerabilità idrogeologica e la dipendenza da economie fragili e monofunzionali. A tali dinamiche si aggiunge un progressivo impoverimento culturale e simbolico, connesso alla perdita di pratiche comunitarie e alla trasformazione dei territori in spazi percepiti come residuali.

In questo scenario, la pianificazione urbanistica e territoriale tradizionale fatica spesso a rispondere alle istanze contemporanee. Gli strumenti ereditati dal passato continuano a riprodurre modelli rigidi e prescrittivi, concepiti in una stagione di espansione edilizia e di sviluppo urbano, più come archivi normativi delle trasformazioni del passato che come strumenti capaci di affrontare la complessità delle sfide attuali.

Proprio a partire da questa consapevolezza, con il Piano di Governo del Territorio di San Nazzaro Val Cavargna, re.te intende superare la riproduzione di modelli di pianificazione consolidati, sperimentando un approccio che affianca alla dimensione regolativa del piano quella programmatoria e strategico-progettuale. L’obiettivo è definire una visione di lungo periodo, capace di tradursi in azioni e progetti concreti, attuabili sia attraverso che oltre il piano stesso, in coerenza con le logiche della pianificazione strategica e place-based promosse anche a livello europeo.

In questa prospettiva, il piano non si limita a un mero adempimento normativo di regolazione degli usi del suolo, ma diventa uno strumento abilitante, in grado di stabilire traiettorie di sviluppo e trasformazione sostenibili e condivise. Esso si configura come dispositivo di governance territoriale, che mette in relazione obiettivi, attori e risorse, riconoscendo i margini come spazi di innovazione sociale e territoriale.

Seguiteci per conoscere i prossimi sviluppi sul PGT di San Nazzaro Val Cavargna.